Le coccole sono da sempre legate alla sfera dell’affettività, del contatto fisico, dello scambio di emozioni e di relazioni reciproche. Sono manifestazioni di tenerezza e sono strettamente correlate al mondo del maternage e dell’infanzia, oltre che quello della coppia.
Ma la coccola è anche altro. Lo hanno capito bene certi rami del turismo che usano slogan dove “farsi coccolare” e lasciarsi coccolare” sono le parole d’ordine. Un massaggio ma anche una tisana calda, sono una coccola. Lenzuola profumate e passeggiate sono una coccola: è una coccola trovare ambienti preparati e strutturati per accogliere l’ospite e appagarlo.
Se funziona così bene con gli adulti, figuriamoci con i bambini. Perché le coccole fisiche, gli abbracci forti, i baci, le carezze, i massaggi sono indispensabili per qualsiasi bambino, per tutte le mamme e i papà e quando mancano manca una parte fondamentale del rapporto e ormai è anche scientificamente provato che i neonati e i bambini ne risentono fisicamente e emotivamente. Ma sono coccole anche tante piccole attività che appagano i bambini e suoi sensi: attività dove si esplora, si tocca, si sceglie, si osserva, si annusa. Coccole per i sensi, insomma.
Ed ecco che raccogliere insieme delle foglie è coccolare. Sceglierle, accarezzarle, osservare, è una coccola. La condivisione del momento, anche solo uno scambio di sguardi, l’ascoltare il suono dei passi sul terreno, o il cinguettio di un uccello.
Creare un ricordo che rimanga nel tempo è una coccola, una delle coccole migliori. La coccola quindi come nutrimento per i sensi, e le emozioni. Piccole attività, momenti sensoriali pensati e creati per i bambini, per creare momenti di cura che fanno bene a noi adulti e ai nostri bimbi.